Indagini geofisiche georadar (GPR)
La tecnica GPR (Grounund Penetrating Radar) o Georadar utilizza la riflessione delle onde elettromagnetiche per l’esplorazione degli strati superficiali del sottosuolo e di strutture. Un’antenna emittente introduce nel mezzo oggetto di studio impulsi di energia elettromagnetica di brevissima durata (nanosecondi). Quando questi impulsi incontrano un contatto tra materiali di diversa composizione, una parte dell’energia viene riflessa verso la superficie dove viene captata tramite un’antenna ricevente, amplificata e registrata.
La quantità di energia che viene riflessa dipende dal coefficiente di riflessione e dalle impedenze dei mezzi attraversati. L’impedenza è funzione della costante dielettrica, della conducibilità e della permittività magnetica.
Le frequenze delle antenne georadar utilizzate sono comprese tra 200 MHz e 2 GHz. In linea di principio, ad antenne di alta frequenza si associa un maggior assorbimento del segnale, una minore penetrazione nel materiale ma un maggior dettaglio. Ad antenne con frequenza più bassa si associa una maggiore penetrazione e un minor dettaglio rispetto alle alte frequenze.
In terreni con alta conducibilità (argillosi o saturi) la maggior parte del segnale viene completamente assorbito senza dare alcuna riflessione.
Obiettivo:
La possibilità di realizzare indagini georadar basati su maglie di acquisizione regolari opportunamente rilevate mediante strumentazioni topografiche (GPS differenziale o Stazioni totali robotizzate) consente l’elaborazione del dato georadar in tre dimensioni (georadar 3d). Si possono quindi riconoscere allineamenti di riflessioni generati dalla presenza dei interferenze quali reticoli tecnologici( sottoservizi), masse metalliche, cisterne o strutture, in genere fino ad una profondità di circa 2,0 / 2,5 m.
Grazie al coordinamento tra l’esecuzione del rilievo georadar georeferenziato, il rilievo topografico e l’ispezione di tutte le emergenze in superfice quali pozzetti e cabine di ogni tipo, i raffronti con planimetrie dei gestori e l’uscita degli stessi per il tracciamento a terra da noi georeferenziato, si possono realizzare mappe georeferenziate dei sottoservizi rilevati raggiungendo anche il riconoscimento per tipologia-utenza, sia in planimetria che in sezione verticale (quindi con posizione anche in profondità). Questo procedimento è coerente con la UNI Pdr 26 del 2017
Dall’assorbimento del segnale generato dall’aumento di conducibilità del mezzo possono essere individuati i tratti di tubazione interessati da eventuali rotture e perdite di acqua.
Questa tecnica è tra quelle riconosciute per la esecuzione di indagini preliminari per la valutazione del rischio da ordigni bellici inesplosi, in caso di realizzazione di scavi, in coerenza alla legge n. 177 del 01 10 2012.
Campi di applicazione:
Dalla ricerca di reti tecnologiche, all’individuazione dei ferri di armatura all’interno di elementi strutturali di un edificio, dalla ricerca di cavità e strutture interrate nella pavimentazione delle chiese alla ricostruzione delle sezioni murarie.
- Mappatura reti di sottoservizi
- Ricerca perdite d’acqua da conduttore sotterranee
- Ricerca di masse metalliche sepolte (valutazione rischio ordigni inesplosi)
- Ricerca di cavità e cisterne